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Nuove patologie sociali

Presentazione

L’ Unità di ricerca “Nuove patologie sociali” è stata costituita dai Dipartimenti di Scienze Politiche e Sociali e di Scienze della Salute dell’Università di Firenze.

Scopo dell’Unità di ricerca è affinare gli strumenti concettuali e metodologici per studiare l’insieme dei fenomeni riconducibili alla nozione di “Nuove patologie sociali” in un’adeguata prospettiva interdisciplinare, consistente:

- nell’identificazione, mediante apposite ricognizioni, dei comportamenti patologici e degli stili di vita a rischio di dipendenza, così come le caratteristiche dei soggetti più esposti o già diagnosticati al fine di fornire un quadro sistematico del fenomeno sia in termini qualitativi che quantitativi;

- nella mappatura e valutazione delle politiche, delle linee di azione e delle strutture organizzative e associative impegnate o mobilitabili per trattare, mitigare e prevenire le principali criticità connesse a tali patologie;

- nell’individuazione delle strategie informative e comunicative di sostegno all’agire dell’operatore pubblico e associativo, e nella valutazione del grado di efficacia conseguito dalle diverse linee di azione predisposte a tale scopo;

- nella definizione e sperimentazione di modalità di intervento utili ai diversi operatori coinvolti, oltre che alla diffusione di efficaci forme di responsabilizzazione individuale e collettiva.

 

Tutto ciò attraverso:

-  l’analisi dei fenomeni socialmente rilevanti per la salute pubblica;

-  lo studio clinico della loro genesi e delle modalità e dimensioni della loro diffusione evolutiva;

-  la progettazione partecipata di politiche territorialmente mirate al loro contrasto e alla mitigazione dei loro effetti e costi per la collettività.

 

Le patologie sociali tradizionali - quali l'alcolismo, il tabagismo o le dipendenze da sostanze stupefacenti o psicotrope - derivano da un abuso notoriamente riconosciuto come rischioso per la salute o comunque socialmente, se non legalmente, sanzionato in un dato contesto statuale o comunitario. Ne consegue che il loro utilizzo comporta l’assunzione in via preventiva di uno specifico rischio “socio-sanitario” da parte dell'individuo che, nel momento stesso in cui mette in atto determinati comportamenti di uso e consumo, sa di porre in essere condotte pericolose per la sua salute e per l’integrazione e l’accettazione sociale della sua persona. E’ dunque un agire consapevolmente “deviante”, conosciuto e auto-riconosciuto come tale.

Parliamo invece di “nuove patologie sociali” con riferimento a derive virtualmente autodistruttive che originano da condotte lecite e positivamente tollerate da un punto di vista sociale e addirittura incentivate sotto il profilo della regolazione e delle politiche pubbliche alle stesse correlate. La semplificazione estrema di molti comportamenti di consumo, che con l'attuale dotazione di tecnologia quotidiana coincidono con l’istantaneità di un click via mouse o smartphone, ha notevolmente compresso il senso della misura e l'autocontrollo che in altri tempi governavano i comportamenti soggettivi.

Il caso del gioco d’azzardo e il fenomeno di massa costituito dal “giocatore patologico” ne rappresentano un’esemplificazione plastica e peculiarmente meritevole di approfondimento euristico e progettuale in una pluralità di forme ludopatologiche e di web-dipendenza, che appaiono trasversali alla pluralità dei gruppi sociali ed alle diverse fasce di età. Pratiche incentivate dal regolatore pubblico anche perché foriere di ingente gettito erariale e, comunque, legittimate e etichettate come socialmente lecite nonché rese seducenti e desiderabili attraverso la comunicazione pubblicitaria. E dunque non solo socialmente ammesse ma socialmente postulate.

E’ inoltre possibile riscontrare l’esistenza di ulteriori patologie sociali parimenti legate al consolidarsi dei “nuovi media” e dell’iperconnettività da essi generata, le quali si manifestano generalmente in forma aggressiva. Su questo versante, un tipo particolarmente significativo è quello de cyber-bullismo, che va a unirsi alle modalità elettroniche dello stalking e a ogni altra forma di aggressività telematica.

 
ultimo aggiornamento: 20-Gen-2016
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